Descrizione prodotto
Autore: Irene Ugolini Zoli (Forlì 1910-1998). Titolo: Studio. Tecnica: Tecnica mista e cera su carta. Dimensioni: Dipinto cm.25×22, montata in passepartout Ph-neutro da cm.50×40. Anno: 1970 ca. L’opera è firmata ed è completa del certificato di autenticità dell’artista e della nostra galleria. Biografia: Irene Ugolini Zoli nasce a Forlì nel 1910. Nel 1930 sposa un modellatore di fonderia, Giulio Zoli e all’inizio degli anni Cinquanta si dedica con assiduità alla pittura. Nel 1953 espone a Milano alla Galleria d’Arte Internazionale e a Cesenatico, seguono mostre in altre città romagnole e nel ’56 esordisce nella città natale con un’esposizione presso il Circolo ‘Renato Serra’.Nel 1957 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, segue poi i corsi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e nel frattempo partecipa ai maggiori concorsi d’arte in ambito emiliano e realizza ornati e decorazioni in diversi edifici forlivesi. Nel ’59, nel salone della Fondazione Garzanti di Forlì, si tiene un’esposizione di opere, graffiti, tempere, affreschi, ispirate alla Madonna del Fuoco. Dagli anni ’60 agli anni ‘80 soggiorna in diversi paesi europei, in estremo Oriente e durante un soggiorno a Sydney esegue un graffito per la Scuola d’infanzia ‘S. Francesco’ di Leichardt, frequentata da bimbi italo-australiani. Seguono poi numerose mostre personali ed è attività come graffitista a Forlì ed in altre località romagnole e propone al pubblico nuovi cicli tematici. Nel 1981 tiene corsi di disegno presso l’Istituto Statale d’Arte e nel 1988 offre ai musei civici della sua città una serie di cinquanta opere grafiche. Artista versatile, dotata di straordinaria vitalità creativa, Irene Ugolini Zoli approda alla pittura come autodidatta, inizialmente attratta dalla lezione di Van Gogh e di Gauguin. Nel corso della sua quasi cinquantennale attività manifesta varietà e mutevolezza di stili e di motivi ispiratori, comunque riconducibili a modalità figurative, con la capacità di rompere la sfera del verisimile e di procedere oltre la soglia dell’immaginario.
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